Nate al di fuori e talora in polemica con le Università e le « scholae » ufficiali, le Accademie del ’500 furono importanti centri di aggregazione e di organizzazione di intellettuali di tipo nuovo; associazioni spontanee con la finalità, almeno agli inizi, di comunicare il sapere scientifico ad un pubblico di «molti», e con strumenti diversi da quelli tradizionali, «magistrali». Quindi non solo Accademie « letterarie», «di conversazione», ma anche « di comunicazione» e «di consenso», i cui contenuti volevano essere universali, ordinati, enciclopedici. Poteva un disegno universalistico di questo tipo avere successo nell’Europa della fine del ’500 e, ancor più, nell’Italia della Controriforma? Progressivamente questi disegni, forse un po’ sproporzionati rispetto alla realtà del tempo, fallirono e il XVII secolo sembrò aprire alle istituzioni scientifiche un periodo cupo, anche se non del tutto negativo: costretti ad abbandonare l’ideale unitario e rinascimentale e a gestire una condizione di separazione e di disimpegno politico e religioso, gli intellettuali del tempo si dedicarono all’osservazione e alla contemplazione. In definitiva, cosa furono le Accademie, le Università e le Scuole scientifiche rispetto alla ricerca scientifica modernamente intesa? Luoghi di conversazione civile e di esperimenti, associazioni private libere e istituzioni pubbliche controllate, gruppi di pressione politica e clubs apolitici: si deve arrivare alla metà del XIX secolo perchè da questo coacervo di istituzioni parcellizzate, quasi private, si giunga alla saldatura tra ricerca scientifica e tecnologica, e quindi ad una scienza che sia davvero di utilità pubblica.
Ezio Raimondi - Introduzione
Amedeo Quondam - La scienza e l’Accademia
Corrado Pecorella - L’Accademia come ordinamento giuridico
Cesare Vasoli - Le Accademie fra Cinquecento e Seicento e il loro ruolo nella storia della tradizione enciclopedica
Lina Bolzoni - L’Accademia Veneziana: splendore e decadenza di una utopia enciclopedica
Giuseppe Olmi - «In essercitio universale di contemplatone, e prattica»: Federico Cesi e i Lincei
Alessandro Lazzeri - Agostino Coltellini e l’Accademia degli Apatisti di Firenze
Marta Gavazza - Riforma dell’università e nuove accademie nella politica culturale dell’Arcidiacono Marsili
Carlo Maccagni - Le raccolte e i musei di storia naturale e gli orti botanici come istituzioni alternative e complementari rispetto alla cultura delle Università e delle Accademie
Harald Dickerhof - Autoconsapevolezza e costituzione delle Università alla luce delle loro denominazioni
Bernd Roeck - La posizione giuridica delle Università nell’Impero dopo il 1648
Walter Ziegler - Tentativi di Accademia in ambito monastico nella Germania del XVIII secolo
Winfried Müller - Ordine dei Gesuiti e movimento delle Accademie. Alcuni esempi dal XVII e XVIII secolo
Notker Hammerstein - Accademie, società scientifiche in Leibniz
Fritz Kraft - Luoghi della ricerca naturale
Laetitia Boehm insegna Storia medievale e moderna nell’Università di Monaco
Ezio Raimondi insegna Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna