Tracce di liberazione nella teologia messicana contemporanea

Una rilettura della teologia della liberazione a partire dalla Conferenza Episcopale Latinoamericana di Puebla

Joel Antonio Pacheco Splinker


Collana: Tesi CSSR
Numero: 364

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2015 - 2016
Relatore: prof. Marcello Farina
Collocazione: i-14 020 0364
Consultazione: autorizzata
Pagine: 108

Abstract

La Teologia della Liberazione è nata in America latina, ma la sua riflessione si è allargata a un discorso globale, perché nei suoi presupposti teologici la persona in situazione di oppressione occupa uno spazio privilegiato ed è il primo destinatario dell’annuncio salvifico. La TdL non è da ritenersi quindi patrimonio esclusivo della chiesa latinoamericana, ma di tutta la chiesa universale, perché i suoi presupposti teologici rimandano ad una rilettura del messaggio evangelico, che parte dall’analisi della realtà storica di oppressione vissuta dai popoli.
La Conferenza Episcopale Latinoamericana di Puebla (1979) ha contribuito a ravvivare i valori cristiani e le speranze del popolo messicano, risvegliando nelle coscienze un atteggiamento solidale verso la realtà dei popoli in situazione di oppressione. In quest’ottica Puebla ha rappresentato per la chiesa latinoamericana un’opportunità per rivedere l’impegno della chiesa con il suo popolo attraverso soprattutto l’opzione preferenziale per i poveri.
Non possiamo negare che i rapporti con la chiesa romana siano stati talvolta di incomprensione nell’interpretare la TdL come un'ideologia politica potenzialmente pericolosa per le coscienze cristiane. La TdL aiuta ancora oggi ad interpretare la realtà con un atteggiamento di apertura e disponibilità ad ascoltare a partire dal Vangelo e promuove la liberazione da tutte le catene di oppressione, tanto di chi è oppresso, quanto di chi opprime.

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