Il dialogo tra religioni e scienze della natura rappresenta oggi un compito di grande rilievo culturale e sociale. Il cosiddetto revival della religione, che ha recentemente interessato le aree del pianeta più sviluppate dal punto di vista della ricerca scientifica e tecnologica, mentre ha preso le distanze dalle grandi tradizioni religiose, ha tendenzialmente spostato il fenomeno religioso sul versante dell’irrazionalità. Nello stesso tempo, all’interno delle grandi religioni si sono sviluppate preoccupanti derive verso il fondamentalismo o l’integralismo, incapaci di qualsiasi forma di dialogo e chiuse verso ogni istanza della modernità. A fronte di questi inquietanti sviluppi della religiosità contemporanea, la riflessione che qui si offre al lettore richiama un orizzonte culturale scandito dal proposito di mettere in atto un «rapporto dialogico» tra religioni e scienze della natura. Un orizzonte in cui le religioni diventano luogo di autentica ricerca intellettuale e in cui le scienze, partendo dai propri ambiti di ricerca, vanno oltre se stesse e si pongono domande sul senso del tutto, sull’origine prima e sulla fine ultima dell’universo.

Valentino Maraldi (Cesena 1963) ha studiato teologia a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana e a Francoforte presso la Scuola superiore di teologia e filosofia Sankt Georgen. Insegna teologia presso il Centro per le Scienze Religiose in Trento e presso l'Istituto di Scienze Religiose di Bolzano. Sui rapporti tra teologia e scienza ha pubblicato Lo Spirito Creatore, Milano 2002.