L'età contemporanea 1803-1918
Il Trentino, chiusa l'età napoleonica, venne unito alla provincia tirolese, annesso all'Austria e incluso, fino al 1866, nella Confederazione germanica. L'appartenenza a formazioni politiche tedesche pose la questione della tutela dell'identità nazionale, ma non impedì il consenso per gli ordinamenti ritenuti corrispondenti alle peculiarità del territorio, né la collaborazione ai progetti di ammodernamento e di sviluppo costituzionale della Monarchia asburgica. Gravato da problemi economici e sociali, seppe avviare una lenta ma costante trasformazione che lo portò a superare diversi svantaggi dovuti a fragilità strutturali e congiunturali. Le forze politiche, divise per dottrina ma unite nelle istanze autonomistiche, si caratterizzarono per impegno e robustezza dei programmi mirando tutte al bene del paese. Il grado di istruzione delle popolazioni, favorito dalle strutture scolastiche, raggiunse un livello considerevole permettendo la diffusione dell'informazione. Anche la cultura nei suoi diversi aspetti, nonostante la lontananza dei centri accademici, riuscì ad affermarsi riflettendo le caratteristiche di una regione di confine.
Maria Garbari, già docente di storia contemporanea nella Libera Università di Lingue e Comunicazioni di Milano - sede di Feltre, è presidente della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche. I suoi studi riguardano la storia politica e istituzionale, il nazionalismo, i temi della cultura e della storiografia dalla fine del Settecento al secondo dopoguerra.
Andrea Leonardi è ordinario di storia economica nell'Università degli Studi di Trento, nonché Visiting Professor nell'Università di Innsbruck. Il suo ambito di indagine riguarda le traiettorie dello sviluppo nella montagna alpina, con particolare attenzione al contesto trentino-tirolese e agli aspetti innovativi delle trasformazioni economiche nell'area mitteleuropea tra XIX e XX secolo.