Dio non tenta l'uomo ma mette alla prova l'autenticità della sua fede. Dall'Antico Testamento alla Lettera di Giacomo
Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2015 - 2016
Relatore: prof. Stefano Zeni
Collocazione: i-14 020 0370
Consultazione: da richiedere caso per caso (biblio@fbk.eu)
Pagine: 37
La tesi parte da una domanda iniziale, «Prova o Tentazione?», riferita sostanzialmente alla figura di Dio. Ci si chiede spesso infatti, davanti alle tentazioni che l’uomo subisce, se sia Dio il fautore di esse. Quello che si vuole dimostrare con questo lavoro è proprio il contrario: Dio non tenta l’uomo, perché è Satana a tentarlo oppure l’uomo stesso; quello che fa Dio è metterlo alla prova per permettergli di dimostrare quanto sia grande la sua fede in lui. A questa domanda si è cercato di rispondere attraverso la Lettera di Giacomo che, nel primo capitolo di essa, scrive «Nessuno quando è tentato dica “Sono tentato da Dio”». Il lavoro verte su tre capitoli: il primo presenta un’introduzione alla lettera, il secondo mostra un’esegesi della lettera stessa (Gc 1,1-18) ed il terzo affronta l’analisi dei termini «Prova» e «Tentazione» messi a confronto tra loro ed evidenziandone analogie e differenze nonché l’utilizzo che ne viene fatto nell’Antico Testamento, nel Nuovo Testamento ed infine in modo particolare nella lettera di Giacomo.