Potere militare e arte della guerra I

Dalla polis allo Stato assoluto

Filippo Andreatta


Collana: FBK Press
Numero: 16
Editore: FBK Press
Città: Trento
Anno: 2015
Pagine: 264

Cartaceo

Prezzo: € 32,00
ISBN:978-88-98989-11-9

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Libro

L’opera, costituita da due volumi, di cui il primo ora in uscita, analizza il rapporto tra istituzioni politiche e sociali e potere militare, ispirandosi alla tesi di Carl von Clausewitz, secondo la quale i due ambiti sono inseparabili. Il modo di combattere di una comunità dipende quindi dal più ampio contesto politico e sociale, per cui, ad esempio, eserciti di cavalieri tendono ad essere associati a regimi aristocratici, mentre eserciti di fanteria sono legati a regimi più liberali.
L’opera prende in esame, anche attraverso un ricco apparato di immagini e carte geografiche, le principali forme istituzionali che si sono succedute nella storia occidentale per evidenziare l’impatto che esse hanno avuto sull’evoluzione del potere militare. In questo primo volume sono trattate le città-Stato greche, l’Impero romano, il sistema feudale, i protostati moderni e gli Stati assoluti settecenteschi fino alla Rivoluzione francese, per chiudere con un’analisi delle differenze militari tra le unità politiche europee e quelle extraeuropee. L’uscita del secondo volume, Dagli stati nazionali ai conflitti globali, è prevista per primavera 2016.

Indice

Introduzione: l’evoluzione del potere militare
I. Polis e falange
II. Impero e legione
III. Castelli e cavalieri
IV. Fortezze e mercenari
V. Stati e soldati
VI. Colonie e velieri

Autori

Filippo Andreatta insegna Relazioni internazionali e Studi strategici presso le Università di Bologna e di Trento. È attualmente direttore del Research Center on International Politics and Conflict Resolution (CERPIC) della Fondazione Bruno Kessler.

Parole chiave

  • Storia
  • Guerra e società

Anteprima

Presentazione

A Ludovica e Beniamino,
con l’auspicio che possano vivere in un’era nella quale
la guerra sarà solo un ricordo del passato.

Nonostante le apparenze, questa non è una storia della guerra. Un simile progetto richiederebbe uno storico di professione e uno spazio molto maggiore. In questa opera viene esplorato – con il metodo delle scienze sociali – solo un aspetto, per quanto importante, del complesso e variegato fenomeno bellico: le origini del potere militare. La cadenza cronologica degli eventi bellici qui descritti – che non vuole essere esaustiva – è stata adottata per ragioni espositive, ed è finalizzata ad aiutare il lettore ad orientarsi nelle varie epoche. L’altra limitazione di questa trattazione è che è concentrata sull’evoluzione istituzionale e militare in Occidente. Questo è dovuto, da un lato, alla scarsa padronanza di chi scrive della ricchissima letteratura extraeuropea in materia. Dall’altro lato, questo è dovuto al fatto che l’attuale tipo universale di organizzazione politica – lo Stato – si è evoluto in Europa occidentale, per poi proliferare nelle altre parti del globo (Poggi 1978). A partire dagli sviluppi politici ed intellettuali degli ultimi decenni, una trattazione completa del fenomeno bellico richiederebbe di travalicare i confini occidentali.

Questo lavoro ha preso forma mentre chi scrive era impegnato a contribuire alla nascita di un nuovo centro di studio sulle relazioni internazionali a Trento: il Cerpic (Research Project on International Politics and Conflicts Resolution) della Fondazione Bruno Kessler. L’occasione di frequentare le Alpi, da sempre territorio di confine e di passaggio, ha rafforzato la determinazione a confrontarsi, da scienziato politico, con l’evoluzione storica di un fenomeno che ha contribuito a plasmare l’Europa e il mondo come sono oggi. A Trento chi scrive ha anche trovato un vivace clima intellettuale, e le solide professionalità della Fondazione hanno consentito di portare a termine questo lavoro, con il contributo della Provincia autonoma di Trento. Non si può quindi non riconoscere i meriti di Maria Ballin, Moira Osti, Andrea Simoni, Gabriele Weber e Chiara Zanoni senza i quali questo libro non avrebbe visto la luce, almeno in questa forma. Si ringraziano anche i colleghi Riccardo Brizzi, Emanuele Castelli, Michele ...
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Recensioni

- "Insomma, leggere questo testo significa compiere una piacevole e avvincente viaggio nei due ultimi millenni, scoprendo quanto le battaglie e gli eventi che abbiamo studiato a scuola siano all'origine del mondo in cui viviamo oggi e del modo in cui lo abitiamo." - Fabrizio Casazza, in "lavoce", n. 31-25 settembre 2015;

- "Raramente si ha per le mani un libro così «bello e buono»!" - Renato Ferraro, in "Rivista Marittima", Giugno 2016;