Introduzione: l’evoluzione del potere militare
I. Polis e falange
II. Impero e legione
III. Castelli e cavalieri
IV. Fortezze e mercenari
V. Stati e soldati
VI. Colonie e velieri
Filippo Andreatta insegna Relazioni internazionali e Studi strategici presso le Università di Bologna e di Trento. È attualmente direttore del Research Center on International Politics and Conflict Resolution (CERPIC) della Fondazione Bruno Kessler.
Presentazione
A Ludovica e Beniamino,
con l’auspicio che possano vivere in un’era nella quale
la guerra sarà solo un ricordo del passato.
Nonostante le apparenze, questa non è una storia della guerra. Un simile progetto richiederebbe uno storico di professione e uno spazio molto maggiore. In questa opera viene esplorato – con il metodo delle scienze sociali – solo un aspetto, per quanto importante, del complesso e variegato fenomeno bellico: le origini del potere militare. La cadenza cronologica degli eventi bellici qui descritti – che non vuole essere esaustiva – è stata adottata per ragioni espositive, ed è finalizzata ad aiutare il lettore ad orientarsi nelle varie epoche. L’altra limitazione di questa trattazione è che è concentrata sull’evoluzione istituzionale e militare in Occidente. Questo è dovuto, da un lato, alla scarsa padronanza di chi scrive della ricchissima letteratura extraeuropea in materia. Dall’altro lato, questo è dovuto al fatto che l’attuale tipo universale di organizzazione politica – lo Stato – si è evoluto in Europa occidentale, per poi proliferare nelle altre parti del globo (Poggi 1978). A partire dagli sviluppi politici ed intellettuali degli ultimi decenni, una trattazione completa del fenomeno bellico richiederebbe di travalicare i confini occidentali.
Questo lavoro ha preso forma mentre chi scrive era impegnato a contribuire alla nascita di un nuovo centro di studio sulle relazioni internazionali a Trento: il Cerpic (Research Project on International Politics and Conflicts Resolution) della Fondazione Bruno Kessler. L’occasione di frequentare le Alpi, da sempre territorio di confine e di passaggio, ha rafforzato la determinazione a confrontarsi, da scienziato politico, con l’evoluzione storica di un fenomeno che ha contribuito a plasmare l’Europa e il mondo come sono oggi. A Trento chi scrive ha anche trovato un vivace clima intellettuale, e le solide professionalità della Fondazione hanno consentito di portare a termine questo lavoro, con il contributo della Provincia autonoma di Trento. Non si può quindi non riconoscere i meriti di Maria Ballin, Moira Osti, Andrea Simoni, Gabriele Weber e Chiara Zanoni senza i quali questo libro non avrebbe visto la luce, almeno in questa forma. Si ringraziano anche i colleghi Riccardo Brizzi, Emanuele Castelli, Michele ...
Leggi l'estratto
- "Insomma, leggere questo testo significa compiere una piacevole e avvincente viaggio nei due ultimi millenni, scoprendo quanto le battaglie e gli eventi che abbiamo studiato a scuola siano all'origine del mondo in cui viviamo oggi e del modo in cui lo abitiamo." - Fabrizio Casazza, in "lavoce", n. 31-25 settembre 2015;
- "Raramente si ha per le mani un libro così «bello e buono»!" - Renato Ferraro, in "Rivista Marittima", Giugno 2016;