Percorsi per la regolazione della fertilità

Analisi bioetica dei metodi naturali

Diego Andreolli


Collana: Tesi CSSR
Numero: 277

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Diploma di Magistero in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2010 - 2011
Relatore: prof.ssa Lucia Galvagni
Collocazione: i-14 020 0277
Consultazione: autorizzata
Pagine: 112

Abstract

In un rapporto sessuale completo tra un uomo e una donna oggi è possibile separare l’atto unitivo da quello procreativo. Si può. Questo potere indica solamente che si è in grado (in tedesco können) o anche che sia lecito (dürfen)? Nella morale cattolica la regolazione della fertilità, riconosciuta doverosa anche dal Magistero della Chiesa, è vincolata al nitido divieto espresso da Paolo VI nell’Humanae vitae: niente mezzi contraccettivi.

Quest’enciclica ha più di quarant’anni ed è forse la più controversa nella storia del cristianesimo. È innegabile che abbia provocato malumori non solamente in seno ai laici. Quali alternative propone la Chiesa peril gravoso compito di regolare la fertilità? Queste strade sono valide solamente da un punto di vista morale, oppureanche per quanto riguarda la loro efficacia?

Partendo da metodi di regolazione naturale della fertilità e mezzi contraccettivi, passando dall’origine e dalle conseguenze dell’Humanae vitae, giungeremo a considerare il dibattito bioetico sorto attorno al tema della paternità e maternità responsabile e generosa.

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