Luisito Bianchi e i preti operai. Percorso umano, ecclesiale e letterario

"Per la sofferenza degli umili e il gemito dei poveri" (Ps 12, 6)

Pio Giovanni Dalla Valle


Collana: Tesi CSSR
Numero: 299

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2011 - 2012
Relatore: prof. Marcello Farina
Collocazione: i-14 020 0299
Consultazione: autorizzata
Pagine: 114

Abstract

Luisito Bianchi (1927-2012), sacerdote di origine cremonese, fu una personalità di rilevante spessore dal punto di vista umano, religioso ed ecclesiale. Per la sua produzione letteraria merita anche un posto non secondario nel campo della cultura. Egli fece parte dell’area della riflessione  critica nell’ambito della Chiesa nel nome della più genuina Tradizione evangelica. Il suo pensiero è direttamente conseguente alla sua esperienza  pastorale di prete, che sperimentò il lavoro in fabbrica. Tuttavia non si identificò con i preti operai. Si autodefinì solo prete, che tentò di annunciare, in qualità di Chiesa, l’Evangelo al mondo operaio e quindi alla società contemporanea. Riconobbe onestamente di non esservi riuscito in fabbrica anche a causa dell’indebolimento della credibilità della Chiesa riguardo all’esercizio del ministero. Egli fu assertore e coerente testimone della gratuità del ministero sacerdotale, criticando le sovvenzioni concordatarie dello Stato e gli Istituti di Sostentamento del Clero per l’incameramento  dei Benefici dei Poveri. Scrisse numerose opere di natura spirituale, letteraria e poetica, ispirandosi, spesso sotto forma di diario, all’esperienza  della sua intensissima vita. Fu traduttore pregevole di alcune opere di S. Giovanni della Croce. E’ ricordato anche, specialmente in ambiente laico,  come il prete della Resistenza per il suo famoso romanzo La messa dell’uomo disarmato.

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