Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2016 - 2017
Relatore: prof.ssa Chiara Curzel
Collocazione: i-14 020 0387
Consultazione: autorizzata
Pagine: 85
In questo lavoro si è cercato di riunire più dati possibili sul concetto di gnosticismo, riprendendo le fonti eresiologiche e le opere relative alla figura di San Tommaso Apostolo; per poter meglio inquadrare, ciò che si intendeva una volta con questo termine, e ciò che oggi rappresenta si è poi valutata l’influenza che tale movimento aveva e ha nella comunità. Si è voluto analizzare, nella parte centrale del lavoro, i testi degli Atti di Tommaso e l’Inno della Perla, cercando di individuare gli elementi che rendono gnostici tali testi.
Perché il testo degli Atti di Tommaso è ritenuto gnostico? Che significato ha l’Inno della Perla che si trova all’interno del testo? Che cos’è lo gnosticismo? Esiste ancora al giorno d’oggi? Queste sono le domande alla quale si è cercato di dare risposta.
Riprendendo i passaggi che hanno portato all’idea di Canone e alla conseguente creazione dei termini apocrifo e gnostico da parte dei Padri della Chiesa, sono stati fissati i termini gnostico e apocrifo, per poter capire più chiaramente quali fossero gli elementi che li accomunavano e quali invece li differenziassero.
Analizzando in breve le opere antieretiche di alcuni eresiologi come Ireneo di Lione, si è cercato di valutare quali siano le fonti adottate dagli studiosi e teologi per studiare e conoscere i testi apocrifi e gnostici, fino alla scoperta di Nag Hammadi, riportando anche un esempio di mitologia gnostica quale il mito valentiniano.
Nel secondo capitolo si è passati ad analizzare brevemente la figura dell’apostolo Tommaso e i testi legati a lui, soffermandosi infine sul testo degli Atti di Tommaso. Riportando in modo riassuntivo il testo, si è cercato di confrontare l’opera con gli altri Atti apocrifi del tempo per poter ipotizzare una datazione di stesura e il luogo dove fosse avvenuta. Confrontando autori come Nicola Denzey Lewis, Elaine Pagels e Matteo Grosso si è ipotizzato che tale fosse a cavallo tra II e III secolo d.C.
L’analisi, in seguito, dell’Inno della Perla ha chiaramente mostrato l’aspetto gnostico del brano, infatti contiene al suo interno molti riferimenti che permettono di poter classificare gli Atti di Tommaso come testo gnostico.
L’ultima parte è stata dedicata alla possibile presenza dello gnosticismo al giorno d’oggi. Attraverso racconti, romanzati o riprodotti sul cinema, lo gnosticismo entra in contatto con l’uomo, se pur sotto forme diverse e ridotte; è stata riscontrata la pericolosità dei media riguardo il presentare informazioni relative al periodo gnostico con un metodo accattivante, distorcendo così il significato principale. Inoltre si è voluto riportare un breve riferimento del punto di vista junghiano, che ritiene lo gnosticismo una spiegazione della relazione tra l’inconscio e l’anima.
Nelle conclusioni sono stati raccolti i risultati e i dubbi scaturiti dal lavoro svolto, cercando di dare chiare risposte e proporre nuovi spunti di lavoro.
I testi apocrifi non sono di conseguenza gnostici. Il termine apocrifo intende non appartenente al canone, ma comunque simile nella struttura ai testi canonici; solo se adoperati e modificati da una setta gnostica, si può dunque definire gnostico un testo.
Gli Atti di Tommaso sono un testo gnostico, per struttura e per il significato stesso che viene trasmesso attraverso i versi che lo compongono. La parafrasi dell’Inno della Perla è la dimostrazione per eccellenza del valore gnostico di quest’opera.
Infine lo gnosticismo oggi, non è da ritenersi come quello originario, anzi i movimenti raccolti sotto il nome di New Age o le moderne sette religiose non presentano una base solida che possa minare la fede che la Chiesa è riuscita a sostenere e trasmettere durante la sua storia fino a oggi.