L'enigma e il mistero della morte nella riflessione di Eberhard Jüngel

Maria Ornella Fosco


Collana: Tesi CSSR
Numero: 413

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2017 - 2018
Relatore: prof.ssa Milena Mariani
Collocazione: i-14 020 0413
Consultazione: autorizzata
Pagine: 115

Abstract

Al giorno d’oggi sembra sia possibile parlare della morte solamente quando il clamore della cronaca focalizza l’interesse sulla liceità di scegliere tempo e modo per porre fine a una vita, ritenuta ormai non più “degna di essere vissuta”. L’unico criterio valutativo è dunque la qualità della vita e su questo si arena il pensiero, parteggiando a favore o contro la decisione. Alla morte, qui relegata al ruolo del male minore, o altrimenti volutamente ignorata nella sua essenza, si tenta di negare il diritto di esistere, ma essa, lungi dall’essere annientata, continua a reclamare il suo inderogabile tributo. Un atteggiamento responsabile non ricorre agli innumerevoli stratagemmi per fare “come se” la morte non esistesse, ma trova il coraggio di una seria riflessione su di essa, non tanto per trovare la risposta risolutiva, ma per riuscire ad ospitarla nella propria esistenza. La proposta di Eberhard Jüngel si colloca appunto in questa direzione, indicando nella teologia della Croce, secondo la rigorosa interpretazione luterana, il superamento del carattere enigmatico della morte, a lungo indagato dal pensiero filosofico, e insieme l’offerta gratuita di una Parola che, se accolta dall’uomo nella “corrispondenza”, riesce a illuminare il mistero della morte, non tanto come svelamento totale, quanto attribuendovi il senso di un esito finale che apre alla pienezza della vicinanza a Dio.

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