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Gli studi di storia assistenziale mostrano una predominante tendenza a indagare le politiche sociali delle capitali degli antichi stati italiani e delle città di dimensioni medio-grandi. Di contro, poco sappiamo dei sistemi assistenziali che si svilupparono nei centri urbani minori e nelle aree rurali.
L’intento di questa ricerca è quello di offrire un affresco di un sistema assistenziale periferico nel suo complesso, quale quello del principato vescovile di Trento. Anziché sottolineare i ritardi dello sviluppo del settore assistenziale delle città minori e delle aree rurali, lo studio ne analizza le caratteristiche, si propone di capire se e come in queste zone si riuscisse a rispondere alle molteplici esigenze di ordine sociale, caritativo e sanitario; di esaminare l’attività caritativa e le cure sanitarie praticate dalle strutture assistenziali; di ricostruire i dispositivi assistenziali che si svilupparono in villaggi che contavano poche centinaia di abitanti, dove non esisteva alcun ospedale.
Si propone inoltre di verificare se la cultura caritativa della prima età moderna, che aveva nella selezione degli indigenti e nella cultura della famiglia i suoi principi cardine, filtrasse nelle «periferie» plasmandone le politiche sociali.
Indice
Introduzione
1. Tutelare l’ordine pubblico
2. Tutelare la salute
3. Dagli ospizi agli ospedali
4. L’ospitalità all’inizio dell’età moderna: una mancata riforma?
5. Le case dei poveri
6. Gli ospedali aiutano, gli ospedali guariscono
7. Un istituto per fanciulle: il Conservatorio delle orfane
8. I beni dei poveri
9. La solidarietà delle comunità
Appendice
Tavola di riferimento per monete e misure
Fonti e bibliografia
Indice dei nomi di persona
Indice dei nomi di luogo
Autori
Marina Garbellotti è dottore di ricerca in Storia della società europea e lavora come borsista post-doc presso il Centro per gli studi storici italo-germanici di Trento. Le sue attuali ricerche riguardano la storia sociale.