La geografia celeste dei duchi di Savoia

Religione, devozioni e sacralità in uno Stato di età moderna (secoli XVI-XVII)

Paolo Cozzo


Collana: Monografie
Numero: 43
Editore: il Mulino
Città: Bologna
Anno: 2006
Pagine: 370

Cartaceo

Prezzo: € 22,00
ISBN:978-88-15-10904-8

Libro

Nell’Europa d’antico regime la religione fu una delle componenti essenziali del processo di formazione e di consolidamento del cosiddetto Stato moderno. Anche nel ducato di Savoia, fra il XVI e il XVII secolo, la dimensione religiosa assunse un ruolo determinante per il rafforzamento del centralismo assolutista e l’affermazione del prestigio dinastico, fuori e dentro i confini del principato.
Nel secolo che vide confermarsi la «vocazione italiana» dei Savoia e il loro autorevole ingresso - mediato dalla politica militare e, soprattutto, da quella matrimoniale - sulla scena internazionale, culti, devozioni, spazi sacri e uomini pii legati alla dinastia divennero pilastri di una duplice strategia: da un lato, confermare l’autorità sabauda su tutte le terre del ducato, specialmente su quelle più restie ad accettare il centralismo imposto da Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I; dall’altro entrare in contatto (e dunque in competizione) con le altre casate europee, che ormai da secoli avevano imparato a trattare la religione non solo come instrumentum regni, ma anche come modus vivendi et operandi. Partendo da Torino, capitale «consacrata» dall’arrivo della Sindone, i Savoia legittimarono la loro espansione territoriale attraverso un complesso sistema ideologico, fatto di antichi culti - propri della tradizione dinastica - sapientemente propagandati nelle terre conquistate, e di nuovi culti - espressioni delle identità locali - abilmente assorbiti e irradiati in un più ampio orizzonte: quello della corte. Da qui, attraverso scambi di reliquie e di oggetti d’arte sacra (il materiale privilegiato del collezionismo tardo-rinascimentale e barocco), culti sabaudi vecchi e nuovi furono fatti circolare nella multiforme e poliglotta società dei principi europei, dove l’unico idioma veramente condiviso era quello della devozione.
Privilegiando la dimensione religiosa come chiave di lettura dell’evoluzione geo-politica del ducato di Savoia nella prima età moderna, si è cercato di ripercorrere le tappe di quel processo che, fra XVI e XVII secolo, portò i duchi sabaudi ad ampliare la loro «geografia celeste» dal centro dello stato alle sue periferie, e da qui - attraverso frontiere politiche e culturali sempre più fluide e permeabili - all’Italia e all’Europa.

Indice

Introduzione
1. La consacrazione di una capitale
2. Strategie politiche e religiose «al di qua de’ monti»
3. Pietà del principe e religione dinastica
4. Fra corte sabauda e curia romana
Conclusione
Appendice
1. Descrittione di varie cerimonie che furono osservate nella corte del serenissimo duca di Savoia Emanuele Filiberto negli anni 1572, 1573 e 1574
2. Ceremoniale da osservarsi dalla Real Corte ne’ giorni ne’ quali S.A.R. il duca di Savoia tiene capella od interviene alle funzioni in chiesa, compilate dall’abate Pietro Ottavio Piscina suo limosiniere
3. Proposizioni fatte a S.A.R. dal Cavagliere di Moretta per l’erezione de vescovadi in Cuneo, Pinerolo, Susa, Ceva, Biella e Savigliano (1622)
Fonti e bibliografia
Indice dei nomi di persona e di luogo
Indice delle figure

Autori

Paolo Cozzo, dottore di ricerca in studi storici, è attualmente assegnista al Dipartimento di Storia dell’Università di Torino. I suoi interessi sono rivolti alla storia delle istituzioni ecclesiastiche e della vita religiosa in età moderna, con particolare riferimento ai rapporti tra politica, devozioni e spazi sacri nel Piemonte sabaudo dei secoli XVI-XVIII

Parole chiave

  • Sec.16.-17.
  • Savoia
  • Politica religiosa

Anteprima

Leggi l'anteprima