Questa ricerca è condotta sulla base di alcune ipotesi interpretative circa la formazione dello Stato nella prima età moderna: in particolare le categorie del disciplinamento sociale e della secolarizzazione. A ciò si affiancano la convinzione della rilevanza della dimensione giuridica nel processo costruttivo di una nuova compagine politica quale lo Stato moderno e il tentativo di verificare il ruolo della confessionalizzazione come strumento per l’affermarsi del potere statale.
Attraverso lo studio dei testi di casistica morale e dei manuali per penitenti e confessori editi in Italia tra metà Quattrocento e metà Seicento si rileva un processo ambivalente: da un lato il consolidamento del foro interno, del foro della coscienza, di fronte al rafforzarsi di un potere civile per via di leggi e giudici, dall’altro il contributo offerto dalla morale cattolica alla costruzione di questo potere come potere statale attraverso un’opera disciplinatrice di pensieri e di comportamenti.
Incentrata sui rapporti tra Chiesa e potere politico su un piano diverso dai conflitti giurisdizionali esterni, la ricerca si apre in prospettiva all’indagine sulla secolarizzazione della coscienza operata dallo Stato diventato chiesa.

Miriam Turrini ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia della società europea nell’Università di Venezia. Si occupa delle problematiche connesse al disciplinamento sociale nell’età moderna e alla storia delle istituzioni ecclesiastiche di antico regime. Ha pubblicato il libro «Penitenza e devozione. L’episcopato del card. Marcello Crescenzi a Ferrara (1746-1768)», Brescia 1989.

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