Il libro offre al lettore italiano la prima ricostruzione di lungo periodo della rappresentanza parlamentare negli Stati confluiti nell’Impero tedesco, dal Congresso di Vienna alla fine della Prima guerra mondiale. La storia del suffragio universale, introdotto nel 1848 e ripreso da Bismarck nel 1867, viene
inquadrata nel complesso sistema costituzionale federale del Kaiserreich e dei suoi precursori, la Lega tedesca del 1815 e la Lega settentrionale-tedesca del 1866. Al centro della narrazione è la trasformazione degli ordini di antico regime in moderni soggetti giuridici quali classi, partiti e corpi intermedi. Alla ricostruzione delle funzioni simboliche assolte dal suffragio universale maschile si accompagna un profilo comparato dei sistemi elettorali nei singoli Stati tedeschi e delle basi «regionali» dei principali partiti politici dal 1866 al 1918.
L’interesse odierno del tema consiste nelle sorprendenti analogie tra la vicenda costituzionale dell’Impero e quella dell’Unione Europea. In entrambi i casi l’assenza di un potere democratico si accompagna a un ruolo limitato dei parlamenti, a un’idea armonicista della rappresentanza e al dilemma tra Confederazione e Federazione, tra Unione economica e Unione politica.
INTRODUZIONE
CAPITOLO PRIMO: Rappresentanza e ordine politico della Restaurazione (1815-1840)
1. Questioni di metodo
2. Il Congresso di Vienna
3. I tre pilastri del potere neutro
4. L’aggettivo invece del sostantivo: il parlamento neutro e «rappresentativo» dei liberali
5. L’intreccio tra pensiero conservatore e pensiero liberale: Kant e Rousseau
6. Il mito del parlamento neutro
CAPITOLO SECONDO: La concezione «ständisch» della rappresentanza
1. Il problema della continuità dell’antico regime
2. La via prussiana alla politica neutra: le riforme di Stein e Hardenberg
3. La modernizzazione «ständisch» della Terza Germania
4. Le matrici «ständisch» del pensiero politico conservatore
5. Stato e società civile in Hegel
6. La polarizzazione politica attorno agli anni Quaranta: principio monarchico e questione sociale
7. Contraddizioni del moderatismo costituzionale
CAPITOLO TERZO: Il criterio dell’esclusione: la «Selbständigkeit» (1848-1849)
1. Il criterio dell’esclusione
2. La difesa del potere neutro
3. Le riforme del 1848-1849 e il diritto al voto
4. L’ambiguità della «Selbständigkeit» come principio di esclusione politica
5. La concezione neutra dell’assemblea
6. La Prussia dal 1848 al 1850
7. La legge prussiana delle tre classi
CAPITOLO QUARTO: Il cittadino apolitico. Il suffragio universale nel compromesso di Bismarck (1866-1890)
1. Le tre legittimazioni del Reich tedesco
2. L’insuffi cienza del principio monarchico
3. Il cesarismo di Bismarck e il suffragio universale
4. La funzione costituente del suffragio federale
5. Il dibattito sul suffragio costituente nel 1866
6. Il suffragio generale nel dibattito costituzionale del 1867
7. Il suffragio universale nel Reich e lo Stato-persona
CAPITOLO QUINTO: La politica negativa: il suffragio universale nell’età guglielmina (1890-1918)
1. Le radici della «politica negativa»
2. Trasformazioni del diritto elettorale per il Reichstag
3. La questione del voto alle donne
4. L’integrazione negativa
5. La tenuta del voto neutro e la mancata riforma del sistema elettorale federale e di quello prussiano
CAPITOLO SESTO: Una tassonomia dei sistemi di rappresentanza dal 1866 al 1918
1. Una proposta interpretativa
2. Il modello neo-«ständisch» della Prussia
3. Gli altri Stati del Reich: tra rappresentanza neo-corporata e rappresentanza neo-«ständisch»
4. Un bilancio provvisorio
Bibliografia
Indice dei nomi
Carlo Spagnolo insegna Storia dell’Europa contemporanea presso l’Università degli Studi di Bari. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la storia politica ed economica dell'Europa occidentale, la Guerra fredda, l'integrazione europea.