Il territorio trentino nella storia europea II

L'età medievale

Giuseppe Albertoni (ed)


Collana: FBK Press
Numero: 3
Editore: FBK Press
Città: Trento
Anno: 2011
Pagine: 263

Cartaceo

Prezzo: € 27,00
ISBN:978-88-905389-2-6

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Libro

Volume II. L'età medievale 
Per il tratto temporale convenzionalmente definito come “medioevo” la storia del territorio trentino non può prescindere dalle vicende politiche del principato vescovile. Ma c’è anche un’altra storia: quella dei movimenti dei popoli nell’alto medioevo, delle famiglie aristocratiche, delle comunità rurali e delle valli, delle strutture economiche – la montagna e le sue risorse, le viabilità e le comunicazioni –, della città di Trento e dei centri minori come Riva del Garda e Rovereto.

Indice

Introduzione
I. Le guerre del VI secolo e l’inizio del medioevo nelle Alpi orientali
Il problema: migrazioni e spostamenti di popoli 
I popoli alto-medievali 
Nuovi assetti politici a sud del Danubio 
Le Alpi orientali e Trento tra Goti, Franchi e Bizantini 
Nuovi protagonisti nelle Alpi orientali: Alemanni e Bavari 
Re Sinduald e la fine del mondo antico nel territorio di Trento
II. La cristianizzazione 
Il problema: cristianizzazione, culti pagani, acculturazione 
Città, vescovi, diocesi 
Nuove sedi vescovili alpine: il caso di Coira 
La fondazione della sede vescovile di Trento 
Sant’Ambrogio e il vescovo di Trento Vigilio 
L’evangelizzazione extraurbana e i martiri anauniesi
III. Longobardi e Latini: incontro tra culture 
Il problema: scontro o incontro tra culture? 
I Longobardi: dal Danubio all’Italia
L’insediamento dei Longobardi nel territorio di Trento
Le incursioni franche del 575-576 e del 590
Tra Longobardi e Bavari
La «ribellione» di Alahis
Dai Longobardi ai Franchi
IV. Impero e particolarismo politico nelle Alpi tra IX e X secolo 
Il problema: potere senza Stato? 
Il territorio di Trento nell’età di Carlo Magno 
Dopo Carlo Magno Il territorio di Trento nell’età dell’incastellamento 
Gli Ottoni e la creazione di un «nuovo ordine» nelle Alpi
V. I vescovi di Trento tra localismi e universalismi (secoli IX-XII) 
Il problema: Chiesa di Roma, chiese locali 
La Chiesa di Trento tra Salisburgo e Aquileia 
Tra Chiesa locale e Impero 
Corrado II e i nuovi equilibri politici nelle Alpi 
Vescovi potenti, comitati e «nuovi conti» 
I vescovi di TTrento e il conflitto tra papato e Impero
VI. Il territorio trentino nel Duecento e i rapporti tra il principato vescovile e Mainardo II. La nascita del Tirolo 
Il problema: «regioni», territori, identità nel medioevo europeo 
Successi e fallimenti: il principato vescovile da Adelpreto II ai successori di Federico Wanga (1170-1230 ca.)
La crisi del potere imperiale e le origini del Tirolo 
Mainardo II conte di Tirolo: il controllo della città di Trento e del territorio 
Strumenti del potere tirolese: la moneta e il credito
VII. Un principato vescovile nell’Impero asburgico tra XIV e XV secolo 
Il problema: poteri politici (non più universali) e poteri ecclesiastici 
I principi vescovi trentini nella lotta per il controllo dell’Impero (ca. 1310-1350) 
L’egemonia degli Asburgo su Trento e le «compattate» col vescovo Alberto di Ortenburg 
Le compattate nel Quattrocento 
Il principato vescovile di Trento e il Tirolo: verso un asse-stamento nei rapporti
VIII. Signori e castelli nel territorio trentino 
Il problema: i poteri signorili nelle campagne europee del medioevo 
Castelli e signori nelle vallate trentine: un «sistema» che nasce in ritardo
Castelli e signori nelle vallate trentine: varietà e articolazioni di un sistema politico
Il lungo predominio dell’aristocrazia trentina: un «sistema» di lunga durata
IX. Centri urbani e centri semi-urbani 
Il problema: le città nel medioevo (e le città alpine)  
Trento, «civitas» romana e sede episcopale 
Le peculiarità di Trento 
Gli altri centri «urbani» del territorio trentino
X. Le Alpi attraversate: vie di comunicazione e nuovi poteri 
Il problema: Alpi attraversate, Alpi vissute 
L’attraversamento delle Alpi: vie di terra, vie d’acqua 
Da est a ovest, da nord a sud Castelli, villaggi e luoghi di ospitalità e preghiera 
L’ascesa dei Tirolo e il controllo della regione tra Inn e Adige
XI. Agricoltura, campagne, montagne 
Il problema: un’economia montana nel medioevo e in età moderna  I condizionamenti strutturali
Tendenze dell’economia trentina nel tardo medioevo: espansione dello spazio coltivato e colonizzazione
Relazioni commerciali ed economiche con l’esterno. Le risorse alpine
XII. Villaggi e comunità rurali tra XII e XV secolo 
Il problema: la società rurale trentina, «il mondo che abbiamo perduto» 
Villaggi nelle vallate trentine medievali 
Intorno al villaggio. Spazi coltivati e spazi incolti 
Lo sfruttamento economico dei beni collettivi 
La chiesa e il villaggi

Autori

Giuseppe Albertoni insegna Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.

Gian Maria Varanini insegna Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Verona.

Parole chiave

  • Trentino
  • Storia
  • Medioevo

Anteprima

Introduzione

Nelle altre grandi campiture cronologiche che scandiscono quest’opera, la relazione tra le vicende di storia politica, istituzionale, economica del territorio trentino e la storia complessiva dell’Occidente europeo è immediatamente chiara ed evidente. Nell’età antica, il municipium di Tridentum e le Alpi sono un tassello del grande mosaico di organizzazione territoriale e di acculturazione costruito dalla Repubblica e dall’Impero romano. Tra il Cinquecento e l’Ottocento, almeno per alcuni tratti significativi la società e le istituzioni trentine sono partecipi delle tensioni verso la modernità (si pensi al disciplinamento post-tridentino, al Riformismo e all’Illuminismo settecenteschi). Negli ultimi due secoli, i problemi della nazione e dello Stato tengono il campo. Ma per il millennio medievale il problema si pone in termini diversi e più acuti, e alle considerazioni che si possono fare in linea generale per il medioevo occidentale nel suo insieme si aggiungono poi ulteriori e specifiche difficoltà per quanto riguarda il «caso» del territorio trentino e il modo di raccordarlo alla problematica d’insieme.

La definizione stessa di «età di mezzo» è convenzionale, ed è difficile, per non dire impossibile, presentare il medioevo come qualcosa di coerente e di unitario. Per definirlo, uno dei maggiori medievisti italiani del Novecento, Giovanni Tabacco, ha usato formule ricche di suggestione ma meditatamente ambigue: «l’età dello sperimentalismo», «un cosmo aperto di strutture instabili». Di questa difficoltà o impossibilità sono specchio evidente le aporie della periodizzazione: sia che si consideri il medioevo nel suo insieme, sia che si ragioni sulla pluralità delle periodizzazioni possibili, a seconda del punto di vista che viene preferenzialmente assunto.

Se ci collochiamo nella prima prospettiva, è nozione comune che i riferimenti usuali all’inizio o alla fine del millennio medievale, che anche in quest’opera vengono implicitamente ripresi – dunque l’anno 410, l’anno 476, l’anno 568; e all’estremo opposto il 1453 o il 1492 o il 1517 – possano essere pacificamente assunti solo se si è del tutto consapevoli della loro convenzionalità. E tuttavia sono ben presenti anche ai non specialisti una serie di acquisizioni che obbligano, o obbligheranno presto, a ridiscutere anche quella minimale convenzione. Il concetto di «tardo antico», da un secolo ormai presente nella storiografia, è stato pienamente metabolizzato anche dal senso comune storiografico; e si è affermata la formula «transformation of the roman world» che nega la sensatezza di una periodizzazione al V secolo e in ogni caso mette l’accento esclusivamente sul processo (anche se il recente polemico libro di Bryan Ward Perkins ha riportato al centro della meditazione di storici e archeologi l’ipotesi di una fine traumatica dell’antichità). ...
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