Il sistema di finanziamento della Chiesa italiana in seguito al disposto del Concordato del 1984 e susseguente intesa

Rino Giordani


Collana: Tesi CSSR
Numero: 401

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2017 - 2018
Relatore: prof. Severino Vareschi
Collocazione: i-14 020 0401
Consultazione: autorizzata
Pagine: 137

Abstract

La presente ricerca nasce dal desiderio di approfondire il tema in oggetto che fin dalla sua origine è stato causa di dibattiti e di profondi contrasti tra le diverse correnti di pensiero, tra chi ha visto nell’intesa del 1984, in particolare nella concessione dell’8 per mille alla Chiesa, come una regalia ingiustificata e chi invece la considera come il giusto riconoscimento del ruolo che la Chiesa svolge nella società civile con le sue opere caritatevoli.
Ancora oggi il tema è oggetto di profonda divisione, specialmente per quanto riguarda l’attribuzione della quota non optata in sede di dichiarazione dei redditi in proporzione alla quota di contribuenti che ha fatto oggetto di specifica scelta e inoltre riguardo all’ammontare stesso del finanziamento.
Nella prima parte del lavoro viene fatto un excursus storico delle leggi che riguardano il tema del finanziamento della Chiesa e del sostentamento del clero, dallo Statuto Albertino, al Concordato del 1929, alla Costituzione del 1948, con lo specifico interesse rivolto alla situazione derivata dall’Accordo di Villa Madama del 1984. Vengono poi presentati i risultati di alcune inchieste concernenti l’ammontare del costo del finanziamento statale alla Chiesa in Italia, con cifre del tutto contraddittorie tra di loro.
Nella seconda parte viene esaminata la regolamentazione del rapporto economico tra Stato e Chiesa in alcuni Paesi dell’Europa Occidentale e dell’Europa Orientale.
Infine, a conclusione del lavoro, si presentano alcune voci a commento dell’attuale situazione, alcune del tutto favorevoli, altre che evidenziano elementi di criticità.

Anteprima

Leggi l'anteprima