Il fisco in una statualità divisa

Impero, principi e ceti in area trentino-tirolese nella prima età moderna

Marcello Bonazza


Collana: Monografie
Numero: 35
Editore: il Mulino
Città: Bologna
Anno: 2001
Pagine: 530

Cartaceo

Prezzo: € 29,95
ISBN:978-88-15-08386-3

Acquista 

Libro

All’inizio del Cinquecento l’imperatore Massimiliano d’Asburgo congiunge in un sistema comune di prelievo la contea principesca del Tirolo e i principati vescovili di Trento e di Bressanone, impegnando tre principi ad assumersi le spese della difesa territoriale e garantendo loro, in cambio, l’esenzione da ogni prestazione fiscale a favore dell’impero. Il provvedimento disegna un nuovo, complesso equilibrio tra diversi attori istituzionali, abituati da secoli alla convivenza e alla reciproca interferenza, nel quadro di una costituzione territoriale mai risolta: principe, apparato statale e ceti tirolesi da una parte; vescovi, capitoli cattedrali e corpi sociali dall’altra. Sullo sfondo, la costante attenzione verso le cose tirolesi della casa d’Austria, degli organismi di governo dell’impero, dei principi elettori e della dieta imperiale. Le sorti del sistema fiscale comune restano tuttavia ambigue: mentre la contea del Tirolo persegue una propria fisionomia statuale, cercando di garantire al principe un sufficiente controllo fiscale del territorio, fallisce sostanzialmente la cooptazione dei vescovati - e di quello trentino in particolare.
Minata alla base da forti incongruenze e condizionata da una statalizzazione a due velocità, la comunità fiscale trentino-tirolese conosce nel corso del Cinquecento un progressivo deterioramento, sfociato all’inizio del secolo successivo nel grande dibattito sulla «separazione» dei vescovati e coronato infine - complici le difficoltà della guerra dei Trent’anni - dal lungo e aspro «conflitto fiscale» di metà Seicento.
Ciò che resta, al termine di un confronto giocato tanto in sede locale quanto di fronte alle istanze dell’impero, è un panorama di sostanziale immobilismo: nella «statualità divisa», che qualifica costituzionalmente l’ambito territoriale trentino-tirolese, il vecchio patto del 1511 continuerà a rappresentare la base ideologica e operativa della macchina fiscale almeno fino alle riforme teresiane.

Indice

Introduzione
1. Genesi e implicazioni di una delibera dietale: il «Landlibell» del 1511
2. Un’integrazione difficile: tradizioni fiscali a confronto
3. Tra adesione e renitenza: l’erosione del vincolo fiscale nel Cinquecento
4. Contea del Tirolo e principati vescovili alla vigilia della guerra dei Trent’anni: polemica giuridica e renitenza fiscale
5. «Steuerstreit»: il conflitto fiscale tra contea e vescovati
6. Dal Tirolo all’impero: ascesa e declino del conflitto fiscale
Epilogo
Prospetto dei valori monetari
Fonti e bibliografia
Indice dei nomi di persona
Indice dei nomi di luogo
 

Autori

Marcello Bonazza è dottore di ricerca in Storia. Le sue ricerche sono rivolte in particolare allo studio della costituzione e dell’amministrazione, con specifico riguardo all’area trentino-tirolese tra Cinque e Ottocento. Ha pubblicato numerosi saggi ed ha curato l’ordinamento e l’inventariazione di alcuni importanti archivi.

Parole chiave

  • Trentino
  • Sec.16.-17.
  • Esazione fiscale
  • Tirolo

Anteprima

Leggi l'anteprima

Full text