Libro
Il volume analizza in modo ampio e approfondito una figura istituzionale che rivestì un ruolo di tutto rilievo nella realtà veneta durante il periodo della seconda amministrazione austriaca. Una figura, quella del commissario distrettuale, finora poco conosciuta, ma che per le mansioni affidatele, a partire dalla sua istituzione, nel 1819, si innervò significativamente nei meandri dei poteri locali, sviluppando un’essenziale funzione di raccordo con gli organi politici e di polizia ed esercitando anche compiti di vera e propria collaborazione con le autorità giudiziarie. Questo studio permette di cogliere da vicino la dimensione culturale e professionale degli uomini che nel corso di tre decenni vennero scelti per occupare tale carica, di illustrarne l’azione svolta nell’ambito dell’ordine pubblico e del controllo sociale e di verificare la sintonia della stessa con la complessiva strategia politica concepita da Vienna nei confronti dei diversi territori dell’Impero.
Indice
Parte I
1. L’origine e i prodromi: gli anni Venti
2. I “vecchi e i “giovani”: 1830-1834
3. La svolta: 1835-1839
4. 1840-1844: un sistema a regime?
5. Verso il ‘48.
Parte II
1. Vita da commissari
2. Commissari alla sbarra
3. I rapporti con i diretti superiori
4. Una convivenza sofferta: commissari e pretori
5. Distretto, distretti: il rapporto con i poteri locali.
Parte III
1. Controllo del territorio, controllo sociale: l’azione dei commissari distrettuali
2. La percezione del ‘48.
Autori
Luca Rossetto collabora con il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi interessi di ricerca riguardano la storia delle istituzioni politiche e sociali in età moderna e contemporanea, con particolare riferimento all’area veneta.
Parole chiave
- Amministrazione pubblica
- Commissari distrettuali
- Veneto
- 1819-1848