Questo volume affronta lo sviluppo della dottrina politica e sociologica di Ferdinand Tònnies, mettendo in evidenza il suo rapporto privilegiato con la filosofia politica di Thomas Hobbes, di cui Tònnies è stato uno dei massimi studiosi. Come nucleo del discorso tònniesiano viene individuato il razionalismo della società sullo sfondo del quale, grazie anche a una molteplicità di apporti filosofici, giuridici e storiografici, l’autore sostiene la priorità logica del concetto di società su quello di comunità.
Tònnies viene indicato come il primo interprete della modernità come processo di continua razionalizzazione, consistente, dal punto di vista dei rapporti sociali, nella contraddittoria imposizione di una normatività consapevole fondata su vincoli sempre più ineluttabili e su rapporti sempre più astratti. Centrale è in questo contesto l’attenzione all’individuo e alla sua rappresentazione che l’autore verifica sia nelle ricerche statistiche tònniesiane, sia nella costante attenzione verso il modello costituzionale e sociale inglese.
Analizzando l’attività di Tònnies quale pubblicista politico, tanto durante l’impero guglielmino quanto nel successivo lungo decennio weimariano, l’autore ricostruisce il modo in cui Tònnies spende a favore della democrazia l’assetto sociologico del suo discorso, criticando infine anche il retaggio hobbesiano, per indicare un percorso di democratizzazione che dovrebbe portare oltre le contraddizioni della storia moderna dello Stato e della sua società.

Maurizio Ricciardi ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche presso l’Università di Torino. È autore di diversi saggi sulla storia delle dottrine sociali e politiche tedesche dell’Otto e del Novecento. Attualmente svolge attività di ricerca presso l’Istituto storico italo-germanico in Trento.

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