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Il transito e quindi la comunicazione tra il Sud e il Centro del continente europeo attraverso le valli e i valichi alpini sono stati da sempre oggetto di suggestive descrizioni letterarie da parte di scrittori di ogni epoca storica. Di questa mobilità variamente motivata, ma pure quantitativamente considerevole, dei diversi ceti sociali, sono diretti protagonisti nel Medioevo mercanti, artigiani, studenti, pellegrini, chierici e mercenari che intrapresero in gran numero il cammino verso il Sud attraverso la regione del Tirolo. Sulle stesse strade si muovevano, in direzione opposta, mercanti italiani, specialisti in settori specifici, farmacisti e monetieri, così come ecclesiastici che rappresentavano, in qualità di legati apostolici, gli interessi pontifici a Nord delle Alpi. Questo intenso processo di scambio che caratterizza l’età medievale stimolò anzitutto la trasmissione di cognizioni specifiche con riferimento alle conoscenze e alle pratiche mediche, giuridiche ed artistiche, così come il cammino di materiali narrativi dal mondo romanzo a quello germanico. Ma esso incise anche su alcune istituzioni, determinò profondi cambiamenti nei rapporti tra imperatori e re del regno romano-germanico e l’Italia, e intensificò i contatti tra la dinastia dei Lussemburgo di Boemia e ampie aree della penisola appenninica. Il volume si occupa anche della Savoia a Ovest e del Friuli a Est che, nella stessa epoca storica, presentano una realtà di scambio e comunicazione analoga a quella descritta per la regione del Tirolo, per via della loro posizione centrale in aree di passaggio e di raccordo da sempre tra le più importanti del continente europeo.

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Parole chiave

• Congressi
• 1994
• Comunicazioni
• Mobilità sociale
• Europa centro-meridionale
• Sec.11.-14.
• Merano

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