Tra tecnoscienze e teologia

Un approccio scientifico all'ontologia misterica di D*o e al suo potenziale universale

Luca Eccher


Collana: Tesi CSSR
Numero: 308

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2012 - 2013
Relatore: prof.ssa Valentina Chizzola
Collocazione: i-14 020 0308
Consultazione: autorizzata
Pagine: 83

Abstract

Le innovazioni tecnologiche applicate alle scienze particolari hanno permesso, negli ultimi decenni, una specializzazione sorprendente. L’indagine della natura umana ha assunto, di conseguenza, profondità e precisioni mai raggiunte prima. Le scienze umanistiche, in un contesto rinnovato, non possono fare a meno di assumere le recenti scoperte ed interrogarsi sulle sfide che le stesse offrono. Attraverso un breve percorso conoscitivo delle usuali terminologie neuroscientifiche, proponiamo un approccio scientifico a tematiche di fede che, proprio perché tali, si è inclini ad assumere, spesso, acriticamente. Scopriremo come la dimensione spirituale dell’umanità possa esser vista come una “conseguenza” della struttura biologica umana. Il percorso evolutivo ha sviluppato la nostra biologia così da riconoscere la spiritualità come una “stranezza accettabile”, se non indispensabile, con cui il genere umano è capace di misurarsi. Capiremo che il potenziale universale di concepire una realtà trascendente è strettamente collegato alla struttura cerebrale umana. Servendoci di studi sulla neurobiologia dell’esperienza estatica, comprenderemo la centralità delle condizioni socioculturali nella determinazione della propria credenza. Da simili presupposti non possiamo fare a meno di riconoscere che le diversità di vedute non devono limitarsi al mero riconoscimento di un’esistenza “di fatto” della pluralità religiosa. Ogni religiosità si deve interrogare sulle modalità con cui concorrere ad uno sviluppo umano complesso ed articolato, ma rispettoso delle “altre”, da riconoscere come esistenti “di diritto”. Una breve analisi del cammino ecclesiale, specie dopo il Concilio Vaticano II, ci restituirà una visuale con in seno segni di speranza per l’ attuazione di un difficile ma possibile cammino di dialogo interreligioso. In quest’ottica la dimensione dell’annuncio della propria particolarità resta fondamentale, ma non assume carattere esclusivo. Si delinea piuttosto un atteggiamento di proposta credibile che possa essere eventualmente condivisa.

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