Tra le "balze" del cammino spirituale di Thomas Merton

Alberto Zucalli


Collana: Tesi CSSR
Numero: 351

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea Magistrale in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2014 - 2015
Relatore: prof. Marcello Farina
Collocazione: i-14 020 0351
Consultazione: autorizzata
Pagine: 87

Abstract

Ho ritenuto interessante descrivere e analizzare una figura, quella di Thomas Merton, nel centenario della sua nascita, perché rappresenta per molte persone ancora un grande punto di riferimento in un periodo storico in cui i valori della spiritualità sembrano sempre più offuscati da credenze neopagane. I suoi scritti quindi, possono rappresentare un concreto aiuto per affrontare cristianamente la nostra quotidianità.
Nel preludio ho approfondito il concetto di mistica alla luce della grande confusione che impera nel nostro tempo, riportando il termine mistica al suo senso originario in cui era utilizzato come aggettivo di teologia, e indicava perciò una scienza di Dio, un discorso su Dio, riservato, riguardo al quale sono opportuni il silenzio, la quiete.
Il primo capitolo contiene alcuni brevi cenni biografici di Merton. Vi sono esposti anche i percorsi intellettuali, gli studi specifici, gli interessi culturali, gli ambienti frequentati e le suggestioni ereditate. Questo tratto iniziale è molto importante, giacché le numerose esperienze umane e spirituali gli hanno permesso una maturazione vivace.
All’interno del secondo capitolo ho analizzato la matrice teologica e cristologica. Merton, in particolare nel testo Nessun uomo è un’isola, sottolinea il significato cristocentrico della sofferenza, esaltando il sacrificio del Figlio dell’uomo attraverso l’offerta perfetta in grado di indicarci la via per diventare noi stessi offerta gradita a Dio.
Nel terzo capitolo mi sono occupato della mistica tra occidente e oriente, analizzando parti di due opere di Merton: Mistici e maestri zen e Lo zen e gli uccelli rapaci. In questo contesto ho anche riportato il contributo di uno dei più importanti studiosi occidentali dello zen, il gesuita Heinrich Dumoulin. Tra molto altro emerge in questo capitolo che l’ideale cristiano di santità non si configura anzitutto come perfezione morale, una somma di virtù, ma, più propriamente, come coinvolgimento personale nella stessa esperienza di Cristo, un essere con Cristo. Degno di nota è infine ricordare l’apertura di Merton al dialogo interreligioso.
Nelle conclusioni ho evidenziato il motivo, più sopra enunciato, per cui ho scelto di proporre il ritratto spirituale di Thomas Merton attraverso i suoi scritti.

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