"L'amore" chiave intepretativa della morte di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni

Stefania Telch


Collana: Tesi CSSR
Numero: 292

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2011 - 2012
Relatore: prof. Cristiano Bettega
Collocazione: i-14 020 0292
Consultazione: autorizzata
Pagine: 80

Abstract

La tesi di Laurea in Scienze Religiose è dedicata all’«amore», che può essere visto come chiave interpretativa della morte di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. Essa esprime l’amore come un movimento di qualità o componente dell’essere che abbraccia l’estensione del vivere umano, ma  non solo: essa infatti indica soprattutto l’"essere stesso". Dio ci ha amato e quindi noi esistiamo: Dio ci ama e perciò invia a noi suo Figlio Gesù. L’amore di Dio trova nel Cristo la realizzazione pratica, l’esempio per l’uomo. La testimonianza vivente di tale dono e la persona di Gesù si  presentano a noi grazie alla rivelazione: tramite Gesù è comunicata all’uomo la manifestazione di un Dio pieno di amore verso tutti. Nel suo amore Dio ha voluto cercare quanti si erano perduti, per aiutarli e ritrovare la vera vita, la vita eterna. Il suo amore si è espresso nell’amore del Figlio. E l’amore del Figlio raggiunge nella morte l’espressione più piena e perfetta. La morte testimonia l’amore di Gesù, ne costituisce la prova suprema: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13). La croce non è solo giudizio di Dio sul mondo, ma il suo "sì" d’amore. Questa è la vera misericordia di Dio. La risposta della croce non è solo per i cristiani, è per tutti, perché il Figlio di Dio è morto realmente per tutti gli uomini di tutti i tempi. La storia dell’amore di Dio non termina con la Pasqua, ma si prolunga nella Pentecoste, che rende presente e operante l’amore di Dio in Gesù Cristo fino alla fine del mondo. Anche oggi, volgendo lo sguardo a Colui che è stato trafitto, ogni uomo incontra la sicura speranza di trovare libertà e redenzione. È sulla croce che Gesù si è donato per tutti, è l’agápe, l’amore che si dona fino in fondo! L’amore di cui parla Giovanni nel suo Vangelo sottolinea l’espressione «l’amore è da Dio» (Gv 8, 42): questa è la radice ultima da cui il nostro amore  scaturisce, l’evento cui guardare per comprenderlo, il frutto a cui porta, anche attraverso il sacrificio, perché è un amore che non si risparmia, ma giunge sino al dono estremo. All’uomo è chiesto di credere in Gesù, vivendo la sua parola, la cui sintesi in definitiva è l’"agápe".

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