I principi vescovi di Trento fra Roma e Vienna 1861-1918

Sergio Benvenuti


Collana: Monografie
Numero: 10
Editore: il Mulino
Città: Bologna
Anno: 1988
Pagine: 413

Cartaceo

ISBN:978-88-15-01983-9

Libro

Da quando il papa Leone XII, con la bolla «Ubi primum», nel 1825 rese la diocesi di Trento suffraganea di Salisburgo, i suoi vescovi si trovarono in posizione di maggiore autonomia nei confronti della Santa Sede, da cui prima dipendevano direttamente, ma più esposti all’influenza del perdurante giuseppinismo austriaco: più lontani da Roma e più vicini a Vienna. Se i vescovi che si succedettero sulla cattedra di San Vigilio nella seconda metà dell’Ottocento (Tschiderer, Riccabona, Della Bona e Valussi) poterono contare, sul piano giuridico, sulla posizione di privilegio di cui la Chiesa cattolica godeva in Austria rispetto alle altre confessioni religiose, in seguito al Concordato del 1855, dovettero d’altronde prendere posizione in più occasioni di fronte alla politica anticoncordataria dei vari governi liberali e alle loro «leggi confessionali». Essi, in accordo con i vescovi di Bressanone e la stessa Dieta di Innsbruck, difesero con fermezza l’«unità di fede» del Tirolo, che credevano minacciata dalla penetrazione protestante, resa possibile dalla politica di tolleranza religiosa del governo.
Se il processo di laicizzazione dello Stato austriaco, attuato dai governi liberali, trovò nei vescovi di Trento degli strenui difensori dei diritti della Chiesa di Roma, sulla base del Concordato del 1855, questi stessi vescovi, per tutta la durata dell’Ottocento, si mantennero sempre fedeli sudditi dell’imperatore, devoti alla Casa d’Asburgo, verso la quale nutrivano sentimenti di subordinazione che si sforzarono d’istillare anche nel clero e nella popolazione. Sarà con Celestino Endrici, divenuto vescovo di Trento nel 1904, che si interromperà la lunga serie dei vescovi filo-asburgici: nel suo dramma personale la Chiesa trentina si riscatterà dal secolare giuseppinismo dell’Impero, rivendicando la libertà dal potere politico.

Indice

Introduzione
I. Il principe vescovo Benedetto Riccabona de Reichenfels (1861-1879)
1. Benedetto Riccabona vescovo di Trento e i suoi interventi alla Dieta di Innsbruck
2. La politica anticoncordataria e la situazione dell’episcopato in Austria
3. Dal Sillabo alla presa di Roma. Il vescovo Riccabona e le leggi confessionali austriache
4. Mons. Giovanni Haller ausiliare del vescovo Riccabona e le nuove leggi confessionali del maggio 1874
5. Gli ultimi anni di episcopato del vescovo Riccabona e la questione della sua successione
II. I principi vescovi Giovanni Giacomo Della Bona (1879-1885) e Eugenio Carlo Valussi (1886-1903)
1. Giovanni Giacomo Della Bona vescovo di Trento
2. Il vescovo di Trento e le questioni politico-religiose
3. La nomina di Carlo Eugenio Valussi a vescovo di Trento
4. Il vescovo Valussi tra clerico-nazionali e conservatori
5. Situazione politico-religiosa nell’impero d’Austria e nel Tirolo agli inizi del Novecento
III. Il principe vescovo Celestino Endrici (1904-1940)
1. Il vescovo Endrici di fronte ai conservatori e ai cristiano-sociali
2. Il vescovo Endrici e i contrasti nazionali nella diocesi di Trento
3. Dal telegramma di Levico (17 settembre 1911) all’entrata in guerra dell’Italia
4. Il vescovo Endrici e l’irredentismo italiano. Il soggiorno a Vienna
5. L’internamento a Heiligenkreuz. La fine della guerra e il rientro a Trento
Fonti e bibliografia
Fonti archivistiche
Fonti edite
Bibliografia
Abreviazioni
Indice dei nomi

Autori

Sergio Benvenuti, vicepresidente della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, ha pubblicato saggi relativi alla storia trentina contemporanea. Tra le sue opere: «Il fascismo nella Venezia Tridentina (1919-1924)», Trento 1976; "L’autonomia trentina al Landtag di Innsbruck e al Reichsrat di Vienna», Trento 1978; «La Chiesa trentina e la questione nazionale (1848-1918), Trento 1987.

Parole chiave

  • Trento
  • Vescovi
  • Storia ecclesiastica
  • 1861-1918

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