Dal monte della tentazione al monte della missione

Studio di un’inclusione nel Vangelo secondo Matteo

Barbara Bugnella


Collana: Tesi CSSR
Numero: 382

Tesi

Istituzione: FBK - ISR Corso Superiore di Scienze Religiose
(Facoltà Teologica del Triveneto)
Tipologia: Tesi di Laurea in Scienze Religiose
Anno Accademico: 2016 - 2017
Relatore: prof. Stefano Zeni
Collocazione: i-14 020 0382
Consultazione: non autorizzata
Pagine: 32

Abstract

La montagna come luogo sacro ha ricoperto, da sempre, un ruolo importante nelle varie religioni. Sin dalle prime civiltà, le alture sono state associate alla presenza del divino. Anche nella Bibbia le montagne sono un ambiente molto presente: Sinai, Carmelo, Sion, Garizim, Tabor sono solo alcuni dei monti menzionati dalla Scrittura e diventati teatro di importanti vicende del popolo dʼIsraele. NellʼAntico Testamento, le montagne hanno acquisito un valore simbolico e sono divenute il luogo preferito da YHWH per manifestarsi. Nel Nuovo Testamento, e in particolare nel Vangelo secondo Matteo, Gesù sceglie le montagne per rivelarsi quale Figlio di Dio. Lʼintera missione terrena di Gesù si snoda infatti tra due monti: quello della terza tentazione (Mt 4,8) e quello del mandato agli Undici (Mt 28,16). Matteo crea dunque unʼinclusione fra questi due monti, inquadrando la missione di Gesù e mostrando come essa sia sempre fondata sulla fedeltà al Padre.

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